Un anno fa il terremoto di Amatrice e Accumoli. 299 morti e migliaia di feriti e sfollati. Le macerie ancora da sgomberare

di redazione 24/08/2017 CULTURA E SOCIETÀ
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L'anniversario del terremoto ''vuole essere anche sforzo di speranza, puntando a una visione del futuro positiva anche se le difficoltà, gli ostacoli e gli intralci della burocrazia spietata tentano di spingere lo spirito a un realismo fatale che rasenta il fatalismo della disperazione''. Così il vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni D'Ercole in un messaggio alla Diocesi diffuso ad un anno esatto dal sisma che il 24 agosto 2016 sconvolse l'Italia centrale.

Le celebrazioni sono cominciate la scorsa notte, con una fiaccolata culminata con 249 rintocchi di campana, il numero delle vittime di Amatrice e Accumuli.

Preceduta da una lettura delle biografie delle vittime, colma di commozione, la fiaccolata ha costeggiato la zona rossa di Amatrice in quasi totale silenzio, muovendo da piazza Sagnotti al parco don Minozzi. Qui sono stati suonati i 249 rintocchi e si è tenuta una veglia di preghiera celebrata dal vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, con i familiari delle vittime. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha quindi scoperto un monumento eretto nel parco don Minozzi in ricordo dei morti.

Amatrice

Nel paese simbolo della devastazione portata dal terremoto di un anno, sono arruvati in tanti anche dai paesi vicini del Reatino e dell'Aquilano, a prendere parte alla cerimonia che dall'1,30 ha commemorato le 239 vittime del paese ed essere vicini, in qualche modo, al dolore di questa comunità. Momento centrale  la lettura dei nomi e di brevi cenni  biografici che ripercorrono la storia delle 239 vittime. La cerimonia si svolge nella grande tenda allestita nel campo sportivo di Amatrice, presenti i parenti e gli amici delle vittime.

A turno, alcuni volontari - in un clima di grande dolore - leggono, anche incespicando nelle parole per la commozione, i brevi riferimenti che raccontano le vittime tratti dal libro "Gocce di Memoria".

 Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, ha poi scoperto il monumento eretto al parco don Minozzi in ricordo delle vittime. Raffigura l'antica moneta 'Fidelis Amatrix', il momumento dello scultore Marino Di Prospero. La moneta 'Fidelis Amatrix' nel 1486 fu concessa in diritto alla città di Amatrice da Ferdinando d'Aragona per la fedeltà dimostratagli nella lotta contro gli Angioini. Il travertino bianco con cui è stato relializzato il monumento proviene dalla cava della ditta Tancredi di Acquasanta Terme che l'ha donato alla città.

Quanti arrivano, si soffermano a guardare le macerie, le case piegate dalla furia del sisma. Qualcuno fa anche foto. Si evitano i selfie anche perché  ci sono anche i cartelli in strada che invitano ad evitare gli autoritratti  con la scritta: è un luogo che merita rispetto.
 
 


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